Il meteo, si sa, porta conseguenze sia a livello fisico che psicologico ed umorale. Ma tutto ciò è scientificamente provato? Davvero la nostra salute cambia al variare della situazione climatica? Alcune ricerche sostengono di sì: ecco quali sono le principali conseguenze dei cambiamenti climatici sull’uomo, in base a tali ricerche.
– La pioggia amplifica i reumatismi (forse). Nell’esperienza comune, i sintomi dell’artrite reumatoide dovrebbero accentuarsi con l’aumentare delle precipitazioni. A contestare questa tesi ben 9 studi scientifici in merito, datati 2011. L’associazione sarebbe nata dal fatto che chi soffre di reumatismi, nelle giornate di pioggia è più portato a farci caso. Altri studi però dicono esattamente il contrario, e confermano la correlazione tra umido e insorgenza dei dolori. Questa diversità di risultato sta forse nella difficoltà di controllare di altre condizioni del paziente esaminato (abbigliamento, loro permanenza all’aperto).
– La bassa pressione dà mal di testa. Analizzando 28 soggetti che accusavano frequenti mal di testa, Kazuhito Kimoto, ricercatore della Dokkyo Medical University (Giappone) ha rilevato dal diario dei loro malesseri la veridicità di questa tesi. A riscontro, il forte aumento, in caso di abbassamento della pressione, delle vendite dei farmaci contro l’emicrania. La bassa pressione, infatti, andrebbe a disturbare il sistema vestibolare (l’apparato collocato dietro all’orecchio interno che ci tiene in equilibrio), generando vertigini e, alla lunga, emicrania.
– In inverno aumenta il rischio di infarto. Uno studio cinese di febbraio 2015, evidenzia che le morti per infarto in inverno aumenterebbero del 40% rispetto a quelle registrate in primavera ed estate. Una delle ipotesi è che il freddo faccia salire la pressione sanguigna e, con essa, anche il rischio di attacco di cuore.
– Più caldo, più figli maschi? Sembrerà strano, ma in alcuni animali le temperature ambientali possono determinare il sesso dei nascituri. Un primo studio dell’Università della California del 2007 ha dimostrato che nei paesi dell’emisfero settentrionale è più probabile che i maschi siano concepiti in anni in cui il clima è particolarmente mite, piuttosto che in periodi molto freddi. Secondo un altro studio, nel 1952 a Londra si è avuta una maggior percentuale di figlie femmine nate 9 mesi dopo un drastico peggioramento del livello di smog. Il motivo potrebbe essere che concentrazioni ormonali e qualità dello sperma sono influenzati dalle temperature. Anche perché sembrerebbe che i feti maschi siano più delicati e i figli maschi meno inclini a riprodursi se le condizioni ambientali non sono ideali (nelle condizioni difficili sarebbe quindi più conveniente concepire una femmina).
– I raggi cosmici influenzano la salute. Solo quella degli astronauti in missione? Uno studio lituano sul periodo compreso tra 1989 e 2013 ha dimostrato che le morti per problemi cardiaci e infarti sembrano aumentare nei periodi caratterizzati da eventi meteo spaziali estremi (come un’eccezionale attività solare con intense tempeste geomagnetiche). Un altro studio ha evidenziato come i bambini nati in periodi di intensa attività solare abbiano una minore aspettativa di vita e una minore fertilità di quelli nati in periodi più calmi. All’origine ci sarebbe la degradazione, da parte dei raggi ultravioletti, dell’acido folico, importante per il corretto sviluppo del feto.
Fonte: Focus